Le questioni ambientali irrisolte di questo decennio a Cerignola

L’inceneritore Marcegaglia a due passi dall’agro di Cerignola. È ancora lì. Perfettamente funzionante, nonostante da più parti si sia paventata la volontà di effettuare una pressione continua e costante affinché le attività dell’inceneritore fossero conosciute e monitorate. Lo abbiamo espresso all’epoca e lo ribadiamo oggi: occorre un monitoraggio in continuo dei fumi di scarico di quella macchina di morte, affinchè eventuali anomalie possano emergere immediatamente.

Il canale Lagrimaro, sequestrato, continua a essere inquinato e, dopo il sequestro, ad oggi non ci sono notizie che possano dare luogo a speranze di risanamento. Intanto, le asserite volontà di denuncia partite dai palchi elettorali verso i responsabili di questo danno economico ed ambientale enorme, ad oggi non si sono mai viste.

La perdita dell’impiantistica SIA, un vero e proprio regalo di un gioiello. Le responsabilità se le rimbalzano regione e amministrazione locale, sciolta per mafia. In questo ping pong, la gestione del bene comune è passata ad altri ed i cerignolani ne escono impoveriti. 

Da una vasca di decantazione del depuratore esce schiuma. Di sicuro ciò che passa nei canali che per diversi km percorrono i nostri terreni per finire in mare, non è acqua depurata. 

0€. A tanto equivalgono gli investimenti pubblici per fare un minimo di sensibilizzazione ambientale nelle scuole. Poi non ci lamentiamo se bambini e ragazzini buttano tutti i loro rifiuti per terra. Le famiglie non sono d’esempio, ma alcune Istituzioni sulla questione sonnecchiano. 

Infine, la questione delle questioni. La gestione rifiuti. In questi ultimi 5 anni di assoluta assenza di programmazione e, nonostante i proclami più volte annunciati, Cerignola ha toccato il punto più basso del decoro urbano. Cumuli di rifiuti per strada in piena estate, raccolta differenziata solo annunciata, ma mai partita. Micro discariche, sia in zone abitate che in periferia, e conseguenti roghi abusivi. Aria irrespirabile, con diverse segnalazioni di infiammazioni alla gola, tosse e mal di testa, con chissà quali conseguenze negli anni a venire. Il fallimento di SIA, dovuto ad assunzioni di personale superiori al numero necessario, prima, e isolamento e perdita degli impianti, poi. Un macello. 

Siamo davvero stanchi di questa approssimazione con la quale viene trattato il nostro amato territorio. Chi inquinava, continua a inquinare indisturbato, chi non vigilava, continua a non vigilare, chi era incivile, è rimasto incivile, chi doveva risolvere alcune questioni ambientali, ha solamente dato il colpo di grazia. 

Ambientiamo Cerignola, è nata 5 anni fa per parlare quotidianamente di queste cose qui. Affinché rimanga memoria di quello che si è prima detto, e mai realizzato. Davvero un brutto decennio quello appena passato nel quale, se possibile, siamo riusciti nell’impresa di fare dei passi indietro sulle questioni ambientali. 

Ma dobbiamo essere speranzosi, puntare sulle nuove generazioni, impegnarci tutti nel nostro piccolo, fare la nostra parte quotidianamente. 

Ai prossimi 10 anni! A Cerignola! Al nostro Ambiente! 

Ambientiamo Cerignola

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